Pietraferrazzana CAFERRA: significato, origine e diffusione del cognome pagina 2
 

Il ramo dei Caferra di Monteferrante emigrato a Pietraferrazzana

 

            Il nucleo familiare del 1743, capostipite dei Caferra che si trasferiranno a Pietraferrazzana, antenati di chi scrive, è quello di Salvatore, però saranno i discendenti del fratello più piccolo LUCA, che nel 1743 aveva 9 anni.

            LUCA, di mestiere contadino, sposerà Marianna Marano di Pietraferrazzana e sarà il loro figlio VINCENZO a trasferirsi a Pietraferrazzana.

            Il matrimonio tra Luca e Marianna fu celebrato il 24 giugno del 1762 nella Chiesa di Santa Vittoria di Pietraferrazzana, Parrocchia della sposa. La registrazione, stilata dal Parroco Francesco Liberatore, è la seguente:

Die vigesima quarta mensis Junij millesimo septingentesimo sexagesimo secundo. Ego … Archipresbiter hujus unice Parochie sub titolo Sancte Victorie Virgine et Martire huius Terre Petre Ferrazzane interrogavi in eadem Ecclesia Lucam Caferro filium Antonij Caferro, et Constantia de’ Nardo coniugum Terre Montis Ferdinandi, et Mariannam filiam Dominici Marano, et Virgilie de’ Renzo coniugum meam Parochiam … solemniter per verba de’ presenti Matrimonio eos iunxi coram nobis Testibus Dominico, et Savino Polidoro, Joanne de’ Mattheo Peschio, aliisque civibus, eisdemque juxta ritum Sancte Romane Ecclesie benedixi

                                               Franc. Liberatore Archip.   

 

Marianna era quindi figlia di Domenico Marano e di Virgilia de Renzo; era nata l’8 dicembre del 1739 e battezzata il 10 dicembre.

A quanto pare le ragazze di Pietraferrazzana erano abbastanza richieste dai Caferra visto che anche Liborio Caferra di Monteferrante sposa, il 14 marzo 1772, Rosa Marano fu Domenico (quindi sorella di Marianna) e Vincenzo Caferra di Domenico di Monteferrante, l’anno seguente, il 28 novembre 1773, sposa Domenica di Toro, sempre di Pietraferrazzana.

 

Ritornando a LUCA, dal certificato di matrimonio veniamo a sapere che il padre era Antonio, già scomparso nel 1743, mentre la madre Costanza, seconda moglie di Antonio e matrigna di Salvatore, era vivente nel 1743 e compare nel Catasto Onciario che abbiamo gà visto.

Non conosciamo la data di morte di Antonio.

Fin qui le notizie sicure e documentate sui più antichi antenati.

Antonio,  padre di Luca e di Salvatore, potrebbe essere lo stesso che nel 1727 possedeva una vigna alle Macchie e, poiché era usanza rinnovare nel figlio primogenito il nome del padre, si può ipotizzare che il padre di Antonio potesse essere il Salvatore che  compare nel 1680 e nel 1697 come possessore di vigne ancora alle Macchie e che suo padre potrebbe essere quell’Antonio che compare nel 1664 come possessore della vigna alle Solagnie. Se così fosse, la discendenza potrebbe essere :

ANTONIO (vivo nel 1664) padre di  SALVATORE (vivo tra il 1680 ed il 1697)  padre di  ANTONIO padre di Salvatore e di LUCA

A questo punto ci dobbiamo chiedere chi possa essere l’Antonio, marito di Angela Saccone, i cui figli Domenica Isabella, Isabella e Francesco Nicola furono battezzati, come già visto, tra il 1704 ed il 1710; mancando altre notizie né si può accettare e né escludere che quest’ultimo Antonio potesse essere il padre di Salvatore e Luca, mentre Angela Saccone potrebbe essere la prima moglie di Antonio e la madre di Salvatore, di Maddalena e di Concordia, però in quest’ultima ipotesi il primogenito sarebbe stato Francesco Nicola e non Salvatore; inoltre ci sarebbe da chiedersi che fine avevano fatto  i primi tre figli visto che non compaiono nel catasto del 1743.

Avremmo potuto saperne di più se fossero giunti integri fino a noi i registri  di battesimo, matrimonio e morte redatti nel tempo dai Parroci di Monteferrante e della cui esistenza si ha  notizia;  quelli di matrimonio e morte sono scomparsi; di quello di battesimo mancano parecchi fogli, come quelli in cui erano riportati i certificati di Salvatore e dei suoi fratelli; parlando, più di venti anni fa, con vecchi Monteferrantesi, sono venuto a sapere che molti emigrati, specialmente negli USA, prima di partire hanno strappato ed asportato fogli di registri con nomi di loro antenati; qui mi permetto di fare lo stesso appello che feci nel 1979 e che scrissi a pagina  63 del libro Monteferrante e la Storia della sua Gente, da me scritto e pubblicato, con l’aiuto economico del Comune di Monteferrante, nel lontano 1979, cioè che tali fogli, o addirittura interi registri, ritornassero alla Chiesa Madre di San Giovanni Battista perché possano essere conservati per tutte le generazioni future e perché immancabilmente, se continuano ad essere in mano a privati, sono destinati prima o poi a scomparire per sempre sia a causa di banali incidenti e anche perché non tutti ne possono capire ed apprezzare il grande valore storico.

 

 

Il matrimonio di Luca e Marianna fu allietato dalla nascita di ben 7 figli, tutti a Monteferrante:

Vincenzo, nato il 24 – 6 - 1763 (a volte si trova 1766)

Gervasina, nata nel 1769

Giocondino, nato nel 1771

Leonilda, nata nel 1773

Rosa Pacifica, nata nel 1776

Domenico Angelo, nato nel 1779

Silvestro, nato nel 1781

            Tra il 1776 ed il 1779 in famiglia viveva anche Domenica Polidoro (di anni 62 nel 1776), vedova di Nicola di Nardo, registrata come zia.

 

I Compari di Battesimo di Luca e Marianna erano di Pietraferrazzana e sarebbero dovuto andare a Monteferrante alla nascita di ogni figlio; per evitare il viaggio, che in realtà non è lungo ma in salita, e, forse, per non sottrarre tempo al lavoro quotidiano, essi preferivano fare una procura e farsi sostituire, nel Battesimo, da un amico di Monteferrante. Sappiamo tutto questo perché tra i documenti della Chiesa di Monteferrante ci sono ancora le procure fatte scrivere dal Parroco di Pietraferrazzana; ecco il testo di una di esse che, come di può dedurre dalla data e dal sesso del bambino, deve riguardare il Battesimo di Leonilda:

 

Col presente mandato di procura per Epistola, non potendo io sottoscritto intervenire alle cose infrascritte, et signanter (e precisamente) à tenere al Sacro Fonte Battesimale il Parto nato dà Marianna Marano Moglie di Luca Caferro della Terra di Monteferrante per molte cause, che mi trattengono il portarme in detta Terra di propria Persona; Perciò fidato all’integrità di Voi Sabatino del quondam (defunto) Pietro Polidoro di questa Terra di Pietraferrazzano assente, come se fossivo presente e vi fò, e vi costituisco mio legitimo  Procuratore, acciò possiate, e vogliate presentare à qualsivoglia Cattolico Sacerdote, et ad baptizandum (per battezzare) per l’Infante

Femina nata dalli suddetti coniugi Luca Caferro, e Marianna Marano, con imporre alla medesima Infante il nome à vostro beneplacito, con rispondere à tutte, o qualsivogliano interrogazioni che vi si faranno dà detto Reverendo Sacerdote, secondo legge o consuetudine della Santa Madre Chiesa Cattolica, e del Sacro Concilio Tridentino, con contrarre la cognazione spirituale (legame tra il padrino ed il battezzato)  ed fare finalmente ogni altro atto necessario, ed opportuno, e che far  si suole intorno detto Battesimo faciendo dans, et cencedens dicto meo Procuratori omnimodam facultatem, et potestatem premittenst habere ratum ac rata sub obbligazione et proinde Juravi scripsi, et subscripsi: In cuius rei TestimoniumUnde

Datum in Terra Petrae Ferrazzanae hac die tertia  mensis Maij  1septuagesimo tertio –

Francesco Liberatore Arcipresbitero di Pietraferrazzana costituisce, come sopra, manu propria

Io Diego Polidoro Testimonio

Io Giovanni del Peschio sono testimonio presente

 

Leonilda andrà in sposa a Pomicio, figlio di Luca del Peschio di Pietraferrazzana, morirà il 1° settembre del 1801 e verrà sepolta nella Chiesa Parrocchiale di Santa Vittoria, sempre di Pietraferrazzana. L’altra figlia di Luca e Marianna, Rosa, nata a Monteferrante nel 1776, contadina, muore all’età 70 anni, il 17.3.1846, a Pietraferrazzana,  nella casa del genero Carmine Polidoro, di anni 48.

Leonilda e Rosa furono impegnate, la prima per una giornata e la seconda per due giornate, nei lavori che nel 1796 si fecero alla chiesa di S. Sebastiano (che si trova fuori dal centro abitato di Pietraferrazzana, a circa 400 metri dalla Parrocchia, sulla strada che porta verso la stazione ed il borgo dei “Paglieri”) per approntare un Cimitero fuori dal centro abitato; Leonilda ricevette 1 carlino,  Rosa 2 carlini ( i carlini erano monete dell’epoca).