In più di 400 hanno preso parte alla manifestazione, in un paesino che conta circa 150 abitanti, e con caloroso affetto si sono stretti intorno ai festeggiati, parecchi dei quali tornati per l’occasione dalle varie città d’Italia, dagli USA, dalla Francia, ...., i quali, con le loro bianche divise, hanno reso ancor più luminoso un pomeriggio agostano, col sole che batteva forte specialmente sul locale dove un piccolo gruppo, naturalmente di cuochi pietraferrazzanesi, completavano alcune delle pietanze preparate per il convivio che sarebbe di lì a poco seguito.

            Le marce ed i canti della Fanfara dei Bersaglieri in congedo della Provincia di Pescara hanno dato inizio alla cerimonia ed hanno allietato l’intero pomeriggio, in particolare intonando un sentito ed apprezzato “Fratelli d’Italia” all’atto dello scoprimento della statua in onore del cuoco e, in onore dei molti italo – americani presenti, un applaudito inno statunitense.

            Dopo l’inno italiano sua Eccellenza l’Arcivescovo Edoardo Menichelli ha benedetto l’opera, coadiuvato dal Parroco don Nicola Caravaggio.

Sono seguiti i saluti, diretti a tutti i convenuti, del Sindaco Ciro Carpineta, il quale ha sottolineato la soddisfazione della cittadinanza tutta per l’evento e ha ringraziato tutti per la loro presenza, in particolare Sua Eccellenza l’Arcivescovo, Tonino De Nardis, lo scultore, il presidente della Comunità Montana Valsangro dott. Antonio Salvatore, il consigliere regionale avv. Antonio Menna, il vice presidente della provincia prof. Vincenzo Di Biase ed i sindaci dei centri limitrofi.

Gli altri oratori hanno messo in evidenza la necessità e la volontà di valorizzare tutte le potenzialità e le attività e di esaltare tutti i valori esprimibili dalla nostra regione, in particolare della nostra zona; hanno affrontato vari aspetti delle problematiche inerenti il territorio ed il suo sviluppo futuro, hanno ricordato i progressi fatti, le mete raggiunte e le prospettive che si presentano molto più rosee che nel passato, quando la scarsa redditività dei terreni e la mancanza di sbocchi lavorativi nell’artigianato e nell’industria avevano determinato una massiccia emigrazione con conseguente spopolamento delle nostre zone.

In particolare il dott. Salvatore, anche sindaco della vicina Villa S. Maria, ha sottolineato l’affinità e la comunanza di problemi e di interessi di tutti i centri della Valsangro, mentre il vice presidente della Provincia ha fatto un breve excursus sulle origini della tradizione dell’arte culinaria nella nostra zona ed ha presentato l’emigrazione dei cuochi come una sorta di esportazione di talenti, ricordando, tra l’altro, che era di Villa S. Maria il cuoco che, nel castello dei duchi Bovino di Crecchio (CH), nei giorni successivi all’8 settembre del 1943, cucinò per Vittorio Emanuele III; ancora il prof. Di Biase, quale assessore alla pubblica istruzione e all’edilizia scolastica provinciale, nell’ambito della valorizzazione delle risorse umane e, quindi, della scuola, ha comunicato che si sta realizzando un altro Istituto alberghiero e, rivolgendosi principalmente ai cuochi, si augura che ciò possa consentire la continuazione “di quella tradizione di ieri, di oggi e del domani, convinto che con i prodotti genuini che noi abbiamo vi possiate esprimere ai massimi livelli” e conclude dicendo che “ la provincia ha tutto; ha il mare, come dicevo a Praga pochi giorni fa, ha la collina, la montagna, ma in modo particolare ha la cucina sana e ha voi che siete veramente bravi. Grazie”.

Saluti, ringraziamenti per tutti e complimenti per i cuochi anche nel commovente discorso del rappresentante del Comitato Promotore e speaker ufficiale della manifestazione Gennaro Musilli, il quale, coadiuvato dal sindaco, da Tonino e da altri, ha curato, tra gli applausi ed attimi di commozione, la consegna di miniature del monumento, anch’esse uscite dalle mani del maestro Di Simone, ai numerosi cuochi presenti, tra i quali alcuni insegnanti di istituti alberghieri e due benemeriti dell’Arte culinaria insigniti del prestigioso collare “Collegium Cocorum” .  

 Alle foto ricordo ha fatto seguito un gustoso e allegro prolungamento conviviale, infatti tutti hanno trovato posto ai tavoli preparati per la gradita e abbondante cena, sempre allietata delle marce e dai canti dei Bersaglieri.

Alla fine della cena, e per tutta la serata, i presenti sono stati intrattenuti ed hanno anche ballato sulle note di un piacevole complesso musicale.

Sarà difficile dimenticare una tale cerimonia, per la sua unicità, per la straordinaria partecipazione ed il commovente coinvolgimento, nel nostalgico ricordo dei cuochi lontani, per i quali, nella pergamena sorretta dal cuoco del monumento, sta scritto :
                 
LA TERRA AVARA PER IL MONDO LI SPARSE