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LA FESTA DELL'INAUGURAZIONE DELLA
STATUA DEL
CUOCO
4 AGOSTO 2002
Grandiosa e piacevolissima è stata la festa, nel pomeriggio del 4 agosto 2002, a Pietraferrazzana: festa dell’amicizia, del ritrovarsi dopo anni, della memoria, della nostalgia, della celebrazione e della commemorazione del lavoro di tutti gli emigranti, in particolare di quelli che, in ogni tempo, si sono dedicati all’arte culinaria, in definitiva la festa dell’inaugurazione della statua al cuoco pietraferrazzanese.
Ideatore, promotore in primis e finanziatore è stato il nostro compaesano Tony De Nardis.
Tonino, che risiede a New York, dove conduce un prestigioso ristorante, coadiuvato da diversi collaboratori, non solo del Comitato Promotore, che si sono dati da fare sia in paese che in America, ha saputo magistralmente, in pochi mesi, concretizzare l’idea nata e maturata nelle calde serate della fine di luglio dell’anno scorso, sulle panchine della piazzetta, nelle più tranquille ore che seguivano le accanite partite a carte, le passeggiate ed i giochi e le gioiose grida dei bimbi.
La sua ferma volontà e la forte amicizia che lo lega al prof. Nino Di Simone, fine e valente scultore di Castelli (TE), hanno permesso alla piccola comunità di Pietraferrazzana di poter godere di una stupenda statua che rappresenta e commemora la figura del cuoco nel suo lavoro quotidiano e nel suo inscindibile legame con la terra d’origine, dalla quale si è dovuto allontanare per aspirare ad un’esistenza più dignitosa.
Tutto ciò perché tanti nostri corregionali, in particolare di Villa S. Maria, di Pietraferrazzana e di altri centri vicini, si sono dedicati, nel tempo, a tale non facile attività, partendo dalla gavetta o dal diploma del prestigioso Istituto Professionale Alberghiero della vicina Villa Santa Maria; attività che ha le sue radici in una plurisecolare tradizione nata nella seconda metà del ‘500 quando i primi conterranei si cimentarono, con successo, nella preparazione dei cibi nelle cucine dei Caracciolo, principi di Villa.
Questa tradizione viene sempre più apprezzata e fatta conoscere anche al largo pubblico televisivo, tramite trasmissioni di portata nazionale.
I nostri cuochi si sono anche scelti un patrono ad hoc, San Francesco Caracciolo, al secolo Ascanio dei già menzionati principi di Villa, il quale, tra la seconda metà del ‘500 ed i primi anni del ‘600, proprio nel periodo al quale si fa risalire gli inizi della tradizione culinaria, dedicò la sua vita alla predicazione della parola di Dio e al lenimento delle sofferenze dei poveri e dei derelitti.
Da allora tanti sono stati, nelle varie parti del globo e in maggior numero nel secolo appena trascorso, i nostri conterranei che, in tale ambito, si sono fatti onore presso prestigiose istituzioni, potenti famiglie, piccoli e grandi alberghi e altri punti della ristorazione più o meno importanti, acquisendo e accumulando un vero e proprio patrimonio di esperienze di operatore completo e di raffinata semplicità.
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